Un programma partecipato

Per la stesura del programma, LabMonza ha scelto di adottare una formula innovativa e quanto più partecipata possibile, un metodo che permettesse di coinvolgere attivamente realtà diverse, per dare voce a tutte le esigenze della cittadinanza. A gennaio abbiamo lanciato tre tavoli aperti, ciascuno dedicato un macrotema, in modo da coprire tutti gli ambiti della vita cittadina.
Tre luoghi di discussione e di dibattito in cui ciascuno, alla pari con gli altri, può esprimere il proprio pensiero.
Sarà il risultato del lavoro di ciascun gruppo a costituire il nostro programma definitivo.
Se volete saperne di più, cliccando su ciascun tavolo, potrete scoprire quali sono le nostre prime proposte.
Vi ricordiamo che stiamo ancora raccogliendo idee e che chiunque può ancora inserirsi in uno o più tavoli per dare il proprio contributo!

Ambiente e Mobilità

Vogliamo ridare vita alla Cascinazza, rendendola un polo di agricoltura innovativa attraverso la collaborazione con le scuole e le Università e riaprire la biblioteca Mirabello, un riferimento culturale nel verde di inestimabile valore.

L’obbiettivo è il consumo di suolo pari a zero, in più vogliamo realizzare e creare un regolamento per gli orti urbani, per rendere produttiva quella parte di Monza che ama la natura, e proseguire la tradizione di eventi culturali nel parco, senza sottovalutare la manutenzione del verde comune.

Puntare sulle energie rinnovabili e sull’efficientamento energetico di edifici pubblici, per una Monza più pulita e meno costosa. Vogliamo valorizzare e tutelare il Lambro e altre vie fluviali, elementi non secondari della nostra città. Infine, ci poniamo l’obbiettivo dei rifiuti pari a zero attraverso l’impiego di un’agenzia territoriale pubblica, sottraendo la gestione alla logica dei privati.

Lo scopo è garantire il diritto alla casa, soprattutto alle nuove generazioni, prevedendo quindi forme di edilizia convenzionata dedicate, in particolare attraverso il canone convenzionato. La proposta si estende anche verso i soggetti più sensibili e bisognosi, con la formazione di spazi di accoglienza per donne in difficoltà, stranieri non residenti e alle famiglie di fascia medio-bassa.

Cultura, Sport e Turismo

Trascurata per anni, Monza si è scoperta solo di recente un polo d’attrazione per il turismo. Pensiamo che la cura di questo settore sia fondamentale tanto per la vitalità quanto per l’economia di questo territorio. Con l’obiettivo di fare di Monza una “tappa obbligata” per chi visita la Lombardia, pensiamo al potenziamento delle infrastrutture d’accoglienza, attualmente carenti, all’inserimento della città in percorsi turistici che colleghino Monza al circuito dei laghi e a Milano, alla creazione di iniziative rivolte tanto ai turisti, quanto alla stessa cittadinanza monzese e brianzola alla scoperta della città: visite guidate, cicli di conferenze e un festival tematico annuale, che mettano in risalto la ricchezza del patrimonio monzese. Un patrimonio che andrebbe costantemente salvaguardato e arricchito. A questo scopo, vorremmo che l’amministrazione provvedesse finalmente all’attuazione di un programma di recupero delle cascine del Parco, a partire dal progetto già esistente del Politecnico di Milano.

Il programma delle mostre organizzate all’interno del complesso della Reggia, per quanto di grande prestigio, raramente riguardano la sua storia. Vorremmo che accanto alle prime vi fosse più spazio anche per una programmazione più coerente con il patrimonio storico monzese e brianzolo, per non ridurre il complesso della Reggia a mera cornice. La Villa non è solo uno sfondo, ma un edificio di grande importanza storica. Di conseguenza, essa necessita di cura costante e di attenzioni particolari. E’ anche per ammortizzare i costi che questa manutenzione richiederebbero che proponiamo, in alternativa all’idea di rendere a pagamento l’accesso ai Giardini della Villa, l’applicazione di una tassa di transito giornaliera per le auto che passano per Viale Cavriga, ai fini esclusivi del mantenimento del complesso della Villa, delle cascine e del Parco, oltre che per disincentivare l’uso dell’auto entro il suo perimetro, per ridurne l’impatto ambientale e per lasciar spazio agli altri utenti della strada.

Vorremmo, inoltre, che l’amministrazione provvedesse finalmente all’attuazione di un programma di recupero delle cascine del Parco, a partire dal progetto già esistente del Politecnico di Milano.

L’arte e la cultura non sono una risorsa per pochi, non sono un bene di lusso. Prezzi calmierati e giornate di accesso libero ai musei possono essere uno strumento eccellente per coinvolgere i cittadini di Monza. Ma la cultura non passa solo dalle sale dei musei. Crediamo fermamente che l’arte e la cultura debbano essere accessibili a tutti, a chi vuole goderne da spettatore, ma anche a chi vuole praticarle: devono essere presenza costante nella vita quotidiana della città. A fronte della sofferenza di tutte le realtà teatrali operanti a Monza, dalle più piccole alle più grandi, è importante inoltre che l’amministrazione metta a disposizione nuovi spazi e poli per il teatro, per dare la possibilità a tutti di svolgere la propria attività senza il rischio di rimanere esclusi, o di doversi spostare in altre città.

E’ negli spazi pubblici e aperti che vogliamo giocare questa partita: per questo pensiamo che sia necessario stendere un nuovo regolamento per l’assegnazione degli spazi agli artisti di strada, che sia il frutto del dialogo con le associazioni e gli artisti stessi, per superare le rigidità di quello attuale. E sempre per questo vorremmo rilanciare il progetto sulla street art, rivedendone il target, l’oggetto e i luoghi, dando priorità agli artisti emergenti del territorio piuttosto che ai grandi nomi.

Monza ospita molti istituti scolastici, tasselli fondamentali della vita della città che, a fronte dei costanti tagli cui sono stati sottoposti nel corso degli anni, sono sempre più sofferenti. Per compensare gli effetti di queste politiche scriteriate, il Comune può farsi promotore di una rete fra gli istituti di pari grado monzesi ai fini di un reciproco sostegno, in particolare per “salvare” i laboratori extrascolastici (teatrali, artistici, fotografici ecc.), le attività sportive e la partecipazione a bandi, concorsi e progetti. Tutte attività ormai sempre più sacrificate, costose per gli studenti, tralasciate nella didattica a causa degli scarsi finanziamenti.

E proprio per dare risalto alla realtà scolastica monzese proponiamo l’istituzione di una giornata della Scuola, in cui studenti e professori annualmente escano fuori dalle classi e si riversino per le strade della città, con lezioni aperte e iniziative pubbliche, letture, spettacoli e mostre. Un’idea simile a quella delle “Lezioni in piazza” organizzate dall’ISA. ISA di cui sposiamo la causa, ritenendo insostenibile che si rimandi ulteriormente la ristrutturazione dell’ex Borsa e cui vorremmo dare il massimo sostegno nell’ottenere gli spazi di cui ha urgente bisogno.

Il Comune può infine estendere la sua collaborazione con le università milanesi per progetti sul suolo monzese. Ci proponiamo non solo di mantenere a Monza i distaccamenti universitari già presenti, ma di lavorare per ottenerne altri. In prospettiva, ciò porterebbe giovamento non solo in termini di fermento e vitalità del tessuto cittadino, ma anche in termini economici.

 
 

Sociale e Sicurezza

Significa un intervento sul territorio che deve, se pur repressivo della criminalità, produrre fiducia ma al contempo essere efficace. L’efficacia si raggiunge attraverso la costituzione di una rete nella quale vengano inseriti tutti coloro che operano sul territorio: dai vigili di quartieri, agli assistenti sociali, agli organi di polizia fino alla mediazione legale e persino gli uffici per il decoro pubblico. Per questo è necessaria una collaborazione ed una partecipazione non solo da parte di tutti i settori dell’amministrazione ma della prefettura, delle numerose associazioni che operano sul territorio e anche dei comuni limitrofi, per costituire un programma coerente ed efficace. Sulla base di questi motivi vogliamo l’aggiornamento del patto locale di sicurezza urbana che deve essere eseguito seguendo il principio della partecipazione (guardando al modello già tracciato dalla legge regionale del 14 aprile del 20003 e al modello di Saragozza del 2006 firmato da molte città metropolitane).

La cura degli spazi comuni urbani deve essere realizzata in termini partecipativi Promozione del regolamento sui beni comuni che permette di migliorare Monza dal punto di vista artistico e architettonico

Che significa confronto per superare la costante paura del diverso. Un aiuto reciproco per creare aggregazione ed interculturalità, evitando la ghettizzazione e l’isolamento.

  • Collaborazione tra amministrazione comunale, magistrature di sorveglianza e direzione carceraria per favorire la rieducazione dei carcerati attraverso il lavoro.
  • Riformare la funzione dei vigili di quartiere: è un servizio di prossimità, è il vigile che gira per il quartiere ed incontra i cittadini e non il contrario; partecipare alle consulte di quartiere e rimanere in perenne contatto con esse; ufficio di sicurezza urbana che mette in relazione tutte le realtà.
  • Bisogna promuovere le associazioni che esplicano le loro attività sul territorio attraverso l’aggiornamento e la diffusione, mediatica e non, della pagina del comune che si dedica a questa tematica.
  • Bisogna permettere a chiunque svolga un’attività dedicata e rivolta alle tematiche sociali di poter utilizzare gli spazi necessari senza alcun tipo di imposta fiscale, garantendo ed agevolando la posizione economica di queste associazioni.

Deve essere praticato solo in ambiti ben precisi individuati in coerenza con le priorità del programma di mandato (l’amministrazione eletta risponde ai cittadini, le consulte sono composte da associazioni non elette) e l’intero bilancio deve essere costruito con metodo partecipativo, nella forma del bilancio sociale.

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