Sotto casa vostra, anche quest’anno, l’estro degli amanti dei petardi si è sfogato nel saluto al 2019, facendo passare ai vostri animali domestici la peggior nottata degli ultimi 12 mesi. Ma non era stata diffusa un’ordinanza anti-botti? Più o meno.
Ogni volta che si avvicina la fine dell’anno, ogni Sindaco sa che lo aspetta un tema molto delicato e dibattuto: i botti di Capodanno. È un tema ostico perché la cittadinanza è di solito divisa in due gruppi d’opinione ferocemente avversi e grossomodo numericamente simili: da una parte chi, soprattutto a tutela del benessere degli amici animali, chiede il divieto dei fuochi d’artificio e dei botti; dall’altra, chi invece si prepara per spararli in nome della tradizione e del divertimento. Le categorie sono piuttosto trasversali agli elettorati, per cui, qualunque scelta venga fatta, una parte del proprio elettorato si adirerà.
A Monza il sindaco Allevi, con un trucco degno del miglior Mago Silvan, ha trovato il personale, e a suo modo geniale, modo di salvare capra e cavoli.
Come ci è riuscito? Ha emesso un’ordinanza presentata al pubblico come “l’ordinanza anti-botti”. Il diavolo però si annida nei dettagli, più precisamente in questo caso nel testo dell’ordinanza – tanto, chi andrà mai a leggerselo? Noi. Leggendo il testo dell’ordinanza si scopre che il divieto in realtà è ristretto esclusivamente a pochi luoghi e relative pertinenze, ben circoscritti:
- Centro storico
- Parco e Villa Reale
- Ospedale
- Parchi e giardinetti pubblici
- Luoghi di culto e pubblici esercizi
In tutto il resto della città, botti, petardi e fuochi d’artificio erano dunque perfettamente concessi. Per intenderci, il tuo vicino di casa che ha acceso un vulcano Krakatoa (legale) nel cortile di casa, o in strada se vivi fuori dal centro storico, era perfettamente nella ragione e non doveva ricevere nessuna multa, per scelta del sindaco.
Ecco svelato il trucco e l’inganno: la finta ordinanza ha permesso di raccogliere il consenso delle cittadine e cittadini più attenti al benessere dei nostri amici animali, che hanno imputato il profluvio di botti e fuochi che si è abbattuto sulla città all’inciviltà dei monzesi che hanno rovinato le buone intenzioni del sindaco.
La stragrande maggioranza di chi ha sparato botti o fuochi d’artificio, dal canto proprio, non ha mai rischiato nessuna multa e lo ha potuto fare in piena libertà e divertimento, perché non rientrava nei luoghi espressamente indicati dall’ordinanza.
Così, il sindaco Allevi è riuscito a far vivere tutti felici, contenti…e ingannati.
L’importante è non convincersi che basti ripetere il trucco, su questo e tanti altri temi, fino al 2022.
Alessandro Gerosa