Il 31 marzo si è conclusa la raccolta firme per la legge d’iniziativa popolare contro la propaganda nazi-fascista. Un’iniziativa nata dietro impulso del Comune di Sant’Anna di Stazzema, comunità vittima di un’atroce eccidio perpetrato dalle SS il 12 agosto 1944, che ha raccolto un vasto sostegno in tutta Italia. Abbiamo fatto il punto con la presidente di Anpi Monza, Rosella Stucchi, che ringraziamo caldamente per la disponibilità, in quest’intervista curata dalla portavoce di LabMonza, Arianna Bettin.

Si conclude in questi giorni la raccolta firme per la legge d’iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista. Un’iniziativa che proviene da un Comune non casuale – quello di Sant’Anna di Stazzema – e che ha mobilitato moltissimi cittadini e cittadine in tutta Italia. Da che cosa nasce l’esigenza di una legge che persegua la propaganda nazi-fascista in Italia?
L’esigenza di una legge che contrasti la propaganda nazifascista in Italia è sempre più urgente in quanto questa assume nuovi aspetti e tende a valorizzare principi e slogan che contrastano con la nostra Costituzione. Il prof. Raffaele Mantegazza osserva che le formazioni neofasciste si rivolgono sempre più a ragazzini molto giovani e nei linguaggi che i giovani amano, attraverso una semplificazione della realtà che li abitua a non ragionare.
La proposta di legge del Comune di Sant’Anna di Stazzema è contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti. È una realtà che si è evidenziata in questi ultimi tempi: recentissime sono le incursioni nelle nostre iniziative on line degli hacker con frasi spregiative e insultanti.
La proposta di legge antifascista “Fiano” giace nei cassetti da qualche anno in attesa di essere presa in considerazione. L’ANPI nazionale, insieme a varie associazioni, ha in preparazione una proposta di legge molto articolata in proposito.

Com’è andata la raccolta firme a Monza e in provincia? E com’è andato il tesseramento annuale?
La proposta di legge di Stazzema a Monza ha raccolto 409 firme, non so in provincia.
Per quanto riguarda l’ANPI il 27 e 28 febbraio delle 465 tessere preparate abbiamo avuto 148 rinnovi più 36 nuovi iscritti. Il fatto di avere vicino a noi il banchetto della raccolta firme per la legge di Stazzema ha fatto in modo che molti iscritti ANPI hanno firmato la proposta di legge e alcuni firmatari si sono iscritti all’ANPI.

L’impressione che in Italia la defascistizzazione come processo collettivo abbia fallito è molto diffusa: l’antifascismo viene puntualmente bollato con crescente virulenza come un’ossessione delle sinistre, dimenticando che è sull’antifascismo che riposa l’essenza stessa dell’Italia democratica e repubblicana. La narrazione che vorrebbe le ricorrenze antifasciste come “di parte” sembra aver attecchito bene tra una popolazione sempre meno consapevole e sempre più insofferente. L’ANPI cerca da anni di risanare questa frattura partendo dal piccolo, dal locale. Cosa si può fare in più per cercare di includere nei valori dell’antifascismo la popolazione a livello cittadino e per ribaltare il processo distruttivo innescato dall’estrema destra? In che modo potrebbero agevolare la diffusione degli ideali antifascisti le istituzioni locali?
Sempre più spesso si sente dire che la Resistenza è stata un movimento di sinistra, anzi dei comunisti, e quindi di parte e si tace sul fatto che tutta la nostra Costituzione è un baluardo contro il ritorno del fascismo. Mio padre testimonia che i partigiani appartenevano alle più diverse fedi politiche e che sul futuro istituzionale dell’Italia i dibattiti erano molto accesi. Solo quando si trattava di entrare in azione c’era l’unità. Mio padre, socialista che al di là delle ideologia valutava le persone, dopo la guerra ha mantenuto uno stretto rapporto di amicizia con Parri e Mattei, più che con Nenni e Longo.
L’ANPI, oltre a ricordare chi ha dato la vita per la libertà, lavora per realizzare i valori per cui i nostri partigiani hanno combattuto.  Quando leggo che tra i valori fondanti di LabMonza ci sono l’uguaglianza sociale, l’inclusione e la lotta contro ogni discriminazione, so che LabMonza è dalla nostra parte.
Questi valori, insieme a quelli di democrazia, solidarietà e accoglienza, sono negativi per molti perché obbligano a delle rinunce, ad accettare di mettersi in secondo piano.
Un altro grande compito dell’ANPI è quindi la difesa della Costituzione e la sua attuazione.
Un grande aiuto ci viene anche dalla Chiesa di Papa Bergoglio. In questi giorni “Brianza accogliente e solidale” ha messo in atto l’iniziativa “Dalla parte degli invisibili”. Tra i primi ad applicarla è stato il Papa che ha accolto in Vaticano per ora un centinaio di senza tetto, non registrati all’anagrafe, immigrati, perché ricevano il vaccino anti Covid. L’ANPI nazionale il 20 marzo ha trasmesso in diretta l’incontro tra il presidente Gianfranco Pagliarulo e il cardinale di Bologna Matteo Zuppi che ha pubblicato una “lettera alla Costituzione” molto significativa. Coordinava Gad Lerner, che mirava a far loro riconoscere che ANPI e Chiesa hanno molti valori in comune. Non ha fatto fatica: il cardinale ha ricordato i 210 sacerdoti fucilati dai nazifascisti, ha detto che la Costituzione è dettata dalla speranza che quel periodo tragico non si ripeta più, ha citato l’articolo 2 e il concetto di solidarietà più volte ripetuto; Pagliarulo ha lodato l’opera di papa Bergoglio, ha ricordato la sua enciclica “Fratelli tutti” e la “Populorum progressio” di Paolo VI, insieme a Gad Lerner ha espresso apprezzamento per la Caritas che si muove seguendo con impegno i principi della Costituzione. Questo colloquio è visibile sul sito dell’ANPI nazionale. Anche questo evento è stato disturbato dagli hacker con scritte come “dovevano ammazzare più preti”, “i partigiani e il Vaticano sono stati la rovina dell’Italia”.

La scuola resta sempre il più importante veicolo per far conoscere i valori dell’antifascismo. Purtroppo in questo ultimo anno sono mancate le occasioni per incontrare alunni in presenza, ma l’ANPI ha inviato alle scuole inviti a corsi, documenti, presentazioni di libri on line.
Per quanto riguarda le Istituzioni, dipende dal colore politico: alcune sono molto attive nella diffusione dei valori antifascisti, altre meno.

I nuclei d’ispirazione nazi-fascista si nascondono spesso dietro missioni apparentemente nobili – il sostegno delle famiglie (rigorosamente esclusivamente italiane) bisognose, la cura degli animali abbandonati, le raccolte fondi a sostegno dei bambini in condizioni di indigenza. Spesso grazie a simili coperture riescono a infiltrarsi all’interno di progetti comunali (è successo di recente anche a Monza durante la pandemia). “Se fanno del bene, perché impedirglielo?” è una frase che si sente molto spesso provenire da persone comuni, non vicine all’ideologia nazifascista. Cosa risponderebbe a questi cittadini? Come mettersi al riparo da questo tipo di propaganda?
I gruppi neofascisti si infiltrano spesso nei progetti comunali per farsi conoscere con motivazioni apparentemente nobili, ma anche nobili come a Monza lo scorso anno, con la distribuzioni di pasti ad infermieri e medici del reparto Covid del San Gerardo. Noi denunciamo sempre queste presenze non indispensabili che hanno come scopo la propaganda. Personalmente quando sento parlare di “aiuti alle famiglie italiane” alzo subito le antenne.

Si avvicina il 25 aprile e anche quest’anno sarà un 25 aprile del tutto eccezionale per via della pandemia. Una ricorrenza che non è mai stata solo una commemorazione, ma un momento di riflessione sul presente e sulla riattualizzazione di valori di libertà, solidarietà e democrazia. Quali nuovi significati può acquisire la Festa della Liberazione oggi, alla luce dell’esperienza della pandemia e di una nuova crisi? Cosa significa lottare oggi per gli ideali che animarono la Resistenza, nella realtà odierna, nel mondo del 2021?
Le celebrazioni del prossimo 25 aprile dipenderanno dalla zona in cui saremo, rossa o arancione. Dopo questo anno di pandemia, di vita sospesa, ma soprattutto di lutti e di gravi problemi economici, i valori più importanti da perseguire sono quelli della giustizia sociale e della solidarietà, valori che spesso vengono invece ignorati con il mancato rispetto delle categorie più fragili da vaccinare per prime, con le vaccinazioni abusive, con lo snaturamento dei dati della pandemia in alcune regioni.

Alcuni però dicono che da questa tragedia usciremo più buoni, speriamo !

 

A cura di Arianna Bettin

 

In occasione del nostro ultimo congresso, abbiamo dedicato una tesi all’Antifascismo, consultabile qui: Antifascismo | (labmonza.it)