La giunta di Monza ha annunciato il nuovo regolamento di polizia urbana, che dovrebbe aggiornare quello del 1974.
Saranno introdotte multe da 25 a 500 euro per tutti coloro che verranno colti a bere alcolici nei luoghi pubblici della città, quali strade, piazze e giardini. Inoltre, sarà sanzionabile l’accattonaggio molesto per le vie monzesi, in particolar modo se strategicamente coinvolti bambini e animali.
Non sarà persino più possibile neanche stendere la propria biancheria sui balconi che affacciano su strade e innaffiare le piante di casa bagnando il marciapiede sottostante.
Un’ulteriore novità sarà quella di imporre ai commercianti la chiusura delle porte dei propri negozi quando è acceso il riscaldamento. Finalmente una buona idea, quest’ultima, ma per il resto non ci siamo.
Vietare il consumo di alcolici nei luoghi pubblici per combattere il degrado non è la soluzione. Esiste un grosso problema di fondo, quello dell’educazione, che non può essere risolto fingendo non esista attraverso l’imposizione di semplici divieti.
Bisognerebbe infatti partire dalle scuole educando i più giovani attraverso progetti. Finanziare eventi serali e notturni rivolti ai cittadini dall’atmosfera sicura, invitante e aperta che rendano anche più sicure, perché più vive, le strade monzesi dopo le 21. Collaborare assieme ai locali per favorire quelle formule, che vengono già in molti casi applicate con ottimi risultati per limitare bottiglie e bicchieri lasciati in giro (incentivando la loro restituzione) e rifiutare alcolici alle persone già in evidente stato di ebbrezza.
Inoltre, bisogna domandarsi se coloro che vedono nell’alcool un rifugio non abbiano bisogno di un altro tipo di aiuto. Sono persone che andrebbero supportate con ancora maggiore attenzione delle politiche sociali, invece che isolate dalla società e abbandonate alle proprie difficoltà.
Questo nuovo divieto risulterebbe deleterio anche per la già poco dinamica movida monzese, che verrebbe ulteriormente spenta. Se l’obiettivo è quello di ottenere più sicurezza per le strade, questo provvedimento si rivelerebbe un clamoroso autogol: così facendo, infatti, esse diventerebbero più deserte e la sera sarebbe ancora più pericoloso percorrerle.
Matilde De Vito