LabMonza, Articolo Uno Monza e Brianza e Sinistra Italiana Monza e Brianza Ovest si sono impegnati, negli scorsi mesi, a portare il proprio contributo alla coalizione di centro-sinistra che alla tornata elettorale di questa primavera andrà a sfidare il sindaco uscente Allevi. In nome della lealtà accordata alla coalizione, abbiamo accettato le primarie di domenica 13 marzo come passaggio necessario, nonostante le nostre riserve sulle tempistiche e sul processo stesso, e con la medesima lealtà lavoreremo per il futuro candidato sindaco, qualunque sia l’esito del voto.
Tuttavia, per salvaguardare determinati temi per noi fondamentali, che toccano principi fondanti delle nostre forze e della nostra azione sul territorio, abbiamo la responsabilità di esprimerci e di indicare una preferenza, partendo da quelli che sono per noi alcuni dei nostri punti programmatici prioritari. A partire da questi punti, abbiamo scelto di appoggiare Marco Lamperti alle primarie, per l’apertura e la vicinanza dimostrata in questi mesi rispetto alle questioni qui di seguito elencate e che, a prescindere dall’esito del voto, porteremo avanti senza esitazioni anche nella fase di stesura del programma di coalizione.
Riteniamo sia giunto il tempo di una proposta politica radicale sul piano ambientale; per questo motivo, riteniamo a noi più vicino il candidato che ha dimostrato di avere un progetto concreto per il contrasto del cambiamento climatico e che si è posto quale obiettivo quantitativo del PGT il consumo di suolo negativo, punto per noi cruciale nella valutazione di qualsiasi proposta politica per la città: siamo convinti che per contrastare la crisi climatica non sia sufficiente arrestare il consumo di suolo, bisogna recuperarne e metterlo a verde. Urge un piano di ampio respiro per il clima, che preveda la revisione integrale della mobilità cittadina, la realizzazione di una “green infrastructure” monzese, la revisione del piano energetico; che parta dalla concezione del suolo come bene scarso e bene collettivo.
L’organizzazione della città non può rimanere appannaggio esclusivo della Giunta, senza che vi sia un confronto con la cittadinanza. Abbiamo potuto toccare con mano, in questi cinque anni, quali danni possa arrecare al tessuto urbano una simile miopia. Per questo abbiamo ritenuto fondamentale nella nostra valutazione la propensione a valorizzare la partecipazione e il contributo della cittadinanza nell’ideazione delle politiche per la città, per noi da realizzarsi innanzitutto attraverso l’istituzione di tavoli tematici permanenti di ascolto, a partire da un tavolo dedicato alle politiche ambientali e un tavolo delle associazioni culturali.
Consideriamo il concetto di “sicurezza” un concetto multidimensionale, che unisce ambiti apparentemente distanti come la sanità e la lotta alle organizzazioni mafiose e criminali, la sicurezza economica, la scuola e le lotta contro le discriminazioni.
“Sicurezza” è eradicare la criminalità alla radice, ribaltando il fallimentare modello securitario e ottuso dell’attuale Giunta, sempre pronta a esser forte coi deboli e debole coi forti, transigente con gruppi intolleranti e xenofobi e ipocrita in quanto a tutela dei diritti.
La sicurezza passa dalla salvaguardia dello spazio democratico e dei principi costituzionali. Crediamo che un’amministrazione comunale debba vigilare sull’attività dei gruppi neofascisti presenti a Monza, impedendo loro l’occupazione di spazi comunali e la partecipazione ad iniziative promosse dal Comune, come già avviene in altre città a noi vicine. Non siamo più disposti a tollerare che l’amministrazione della nostra città si presti a collaborare con organizzazioni dietro le quali vi sono formazioni neofasciste, né tanto meno siamo disposti a soprassedere su aperture al dialogo con loro da parte di candidati di centro-sinistra: questi gruppi, in ragione dei loro principi fondanti, si pongono fuori dall’arco costituzionale e ciò va affermato senza se e senza ma. Per questo il nostro sostegno va al candidato che ha dimostrato una posizione netta, consapevolezza del problema e la volontà politica di agire in tal senso.
Sottolineiamo inoltre che la cronaca nazionale ha reso noto che, alle volte, tali formazioni di retaggio nazi-fascista intrattengano rapporti con la criminalità organizzata. Quest’ultima rappresenta ancora uno dei gravi e irrisolti problemi del nostro territorio. Tra le misure da adottare per contrastarla, riteniamo vi siano l’istituzione di una commissione antimafia a Monza, una commissione di rivalutazione dei beni confiscati e l’affidamento a un assessorato della delega all’antimafia.
“Sicurezza” è lotta contro la violenza sistemica. Le nostre forze politiche sostengono le battaglie per i diritti delle donne, della comunità lgbtqiap+, delle comunità sottoposte a discriminazioni razziali, a coloro che vengono marginalizzati per ragioni socio-economiche. Non possiamo tollerare oltre che, in nome del decoro, si criminalizzi la povertà e si militarizzi il territorio, che basti una campagna pubblicitaria per contrastare la violenza sulle donne, che dietro gli arcobaleni proiettati sulla Villa si continuino a perpetrare idee discriminanti. Dopo cinque anni di slogan ipocriti e modelli fallimentari, è ora di mettere in campo progetti concreti di integrazione, di inclusione e di tutela delle categorie discriminate, a partire dall’istituzione di una casa-rifugio per le persone lgbtqiap+, dall’attuazione di politiche per il diritto all’abitare, dalla presa in carico della preoccupante situazione monzese quanto ad applicabilità della legge 194 e della carenza di consultori pubblici. Il candidato a noi più affine non può che essere quello più vicino a queste categorie e alle loro battaglie.
Il diritto allo studio non deve essere un mero slogan: deve concretizzarsi nel ripensamento degli spazi cittadini e delle politiche per gli studenti e le famiglie, anche alla luce dei disastrosi effetti della pandemia sui più giovani. Riteniamo sia indispensabile, per i prossimi lustri, lavorare per il potenziamento di un sistema bibliotecario decentrato e la creazione di una nuova biblioteca centrale, nonché per la risoluzione dei problemi infrastrutturali di cui soffrono i nostri istituti (basti citare il Nanni Valentini e la questione ex Borsa, e le scuole Citterio, Bellani e Porta). Crediamo però che il candidato ideale debba anche essere attivo nel contrasto delle dinamiche che, anche a causa di politiche regionali ben connotate, affliggono il sistema scolastico lombardo e monzese, senza ambiguità. Tra queste, le politiche che favoriscono il sistema delle paritarie rispetto alle scuole pubbliche. Per questo crediamo che l’offerta pubblica delle scuole, in particolare delle scuole dell’infanzia, nella nostra città debba essere fortemente ampliata, al fine di ridurre, in prospettiva, la marcata disparità esistente tra istituti pubblici e istituti paritari.
Alla luce della riforma regionale della sanità, i medesimi obiettivi posti per quanto riguarda il sistema scolastico valgono, a nostro avviso, per il sistema sanitario: auspichiamo che il futuro sindaco si dedichi attivamente ad assicurare il decentramento delle strutture sanitarie pubbliche e a correggere, per quanto possibile a livello locale, il vantaggio degli istituti privati su quelli pubblici. “Sicurezza” è anche poter accedere alle cure gratuitamente e facilmente, sia per tempistiche che per prossimità territoriale.
Alla luce di queste che per noi sono rivendicazioni fondanti, a seguito di un intenso e franco dialogo nel merito intercorso negli scorsi mesi e di quanto emerso dai dibattiti pubblici di questi giorni, LabMonza, Articolo Uno Monza e Brianza e Sinistra Italiana Monza e Brianza Ovest di comune accordo hanno deciso di sostenere Marco Lamperti alle primarie del 13 marzo, in quanto candidato più vicino, ricettivo e aperto alle nostre istanze a livello locale.