Moltissime le associazioni e i cittadini presenti al tavolo indetto da LabMonza per parlare di cultura nella nostra città, un evento partecipato in cui i presenti si sono confrontati per scoprire, comprendere e approfondire potenzialità e necessità della città di Monza in ambito istruzione, cultura e spettacolo. Connessione, partecipazione, inclusione, spazio, sono stati alcuni dei temi chiave del dibattito in cui gli interventi degli ospiti hanno tratteggiato il panorama di un Comune con un grande potenziale in termini di capitale sociale, che rimane talvolta inespresso.
In ambito istruzione, molti contributi convergono sulla necessità di un collocamento dell’istituzione scolastica all’interno del tessuto sociale ed urbano, un problema nazionale che può tuttavia trovare soluzioni locali. Da un lato è più che mai necessario, anche alla luce dell’attuale situazioni sanitaria, un ammodernamento delle strutture e delle infrastrutture. Troppo spesso l’inadeguatezza dell’edilizia scolastica (edifici fatiscenti, in cui è presente amianto, dotati di servizi igienici logori) e la carenza nei sistemi di trasporto pubblico impoveriscono e complicano l’esperienza scolastica di studenti e personale. Un’esperienza che dovrebbe invece essere quanto più gradevole e inclusiva per gli studenti, creando un sistema che disincentivi l’abbandono scolastico, anche per i soggetti a rischio e più fragili che rischiano altrimenti di vedere compromesso il proprio percorso scolastico.
Dall’altro lato, associazioni e cittadini prospettano l’esigenza di un’offerta che colleghi e apra l’esperienza formativa in ambito scolastico all’esperienza formativa che si può vivere al di fuori dell’edificio-scuola. In sintesi, l’istruzione non è solo a scuola: deve passare anche per l’ampliamento dell’offerta formativa in ambito extra-scolastico. L’apertura di canali di comunicazione con l’amministrazione e la presenza di bandi chiari e accessibili per questo genere di attività, potrebbero rappresentare una grande opportunità per le numerose associazioni e realtà che operano in ambito sportivo, musicale e culturale e che sono una preziosa risorsa per attività educative anche al di fuori del contesto scolastico.
E ancora, l’istruzione passa anche dall’aggregazione e dal confronto. Gli studenti sentono il bisogno di un sistema bibliotecario e di aule studio intese anche come polo di scambio e non semplicemente come deposito di libri.
Da parte delle associazioni legate al mondo della cultura arrivano molteplici spunti, che evidenziano la ricchezza e l’eterogeneità del terzo settore monzese.
Traspare un’evidente tensione tra il centro e le periferie, in cui le seconde si impoveriscono progressivamente. Mentre si auspica la produzione di eventi culturali diffusi sul territorio, in realtà si riscontra la presenza di pochi grandi poli culturali concentrati nel centro della città. Un sistema che tende a escludere gli abitanti delle aree distali della città dall’offerta in ambito culturale che a sua volta subisce la concorrenza della vicinissima Milano. Ne risultano infine penalizzate le associazioni monzesi, le quali talvolta spostano le proprie attività in comuni limitrofi più virtuosi.
Sono già in atto, e nascono quotidianamente sul nostro territorio, strategie adattative volte al superamento di questa barriere, ma necessiterebbero di maggiori incentivi e coordinamento da parte dell’amministrazione. Emergono infatti sia bisogni concreti e tecnici (quali vedere velocizzati e sburocratizzati alcuni processi, tra cui le procedure per l’utilizzo del suolo pubblico), sia le necessità di scoprire nuove modalità di organizzazione. Le azioni suggerite dagli ospiti sono molteplici, tra queste emerge la proposta ampiamente condivisa della creazione di un network interorganizzativo che permetta alle associazioni di interfacciarsi tra di loro e generare valore aggiunto, sistematizzando e implementando modalità di collaborazione e contaminazione tra soggetti che finora sono state frutto d’iniziative puramente soggettive.
Un primo passo, al fine di dimensionare il fenomeno e comprenderne le potenzialità, potrebbe essere quello di aggiornare il censimento delle associazioni presenti sul territorio (l’ultimo censimento risale al 2015). Una volta noti gli attori della cultura monzese, diventerebbe poi possibile intraprendere un percorso per tenerli in contatto e creare modalità di coordinamento e integrazione nella produzione di cultura, spettacoli e offerte per i cittadini (quali ad esempio, un biglietto integrato per accedere a differenti musei e mostre).
Insomma, il percorso che la nostra Città deve intraprendere è lungo e non privo di difficoltà. LabMonza ha deciso di fare il primo passo, chiedendo ai diretti interessati quali sono le loro aspettative e le loro necessità, dal momento che le realtà civiche e le associazioni possono essere una risorsa inestimabile per il territorio e per la creazione di beni collettivi. Come abbiamo avuto modo di toccare con mano al primo tavolo, tali realtà sono tante, diverse e complesse, sicuramente capaci di accogliere le istanze dei cittadini. Purtroppo non sempre è possibile arrivare a tutti e qualcuno potrebbe essere rimasto involontariamente lasciato, per questo motivo invitiamo tutti coloro che vogliano arricchire questo dibattito a prendere contatti con noi e raccontarci la propria idea!