ECOSOSTENIBILITÀ

"Non vi è giustizia ambientale senza giustizia sociale, e viceversa. La transizione verso un modello di città ecosostenibile è uno sforzo collettivo che richiede la partecipazione di tutta la cittadinanza."

Le città possono e devono avere un peso nel mettere in atto la necessaria conversione verso un sistema sociale ed economico in armonia con l’ambiente. Che un cambio di paradigma sia necessario lo si dice ormai da molti decenni. Da qualche tempo ce ne ricorda con forza l’urgenza il movimento Fridays for Future, attivo anche a Monza.

Se si osserva l’impronta ecologica mondiale (impatto in termini di utilizzo delle risorse) attualmente stiamo consumando in media 1,7 pianeti, il che significa che stiamo consumando molte più risorse di quelle che generiamo in relazione al benessere degli ecosistemi e del nostro pianeta. Le città come Monza possono avere un ruolo cruciale nel generare questo necessario cambiamento, e fungere da attivatori per il territorio circostante.

Una città ecosostenibile è una città attenta agli obiettivi dell’Agenda 2030, il programma di 17 obiettivi sottoscritto nel 2015 dai paesi membri dell’ONU. Contrariamente a quanto spesso si pensa, gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile coinvolgono la tutela ambientale sotto vari punti di vista (tutela delle acque e del suolo, e delle specie che li abitano; risparmio energetico ed energie rinnovabili; riduzione dei consumi…), ma non si limitano ad essa.

Molti degli obiettivi riguardano orizzonti di equità e di giustizia sociale che danno pieno valore e senso alla sostenibilità nella sua accezione completa: povertà zero e fame zero, istruzione, uguaglianza di genere, “lavoro dignitoso” (testuale), pace e giustizia… vi è persino un obiettivo dedicato alla riduzione delle disuguaglianze.

A questa interpretazione ci ispiriamo quando parliamo di Monza come Città ecosostenibile. Si tratta di un principio che coinvolge in maniera trasversale le politiche per il territorio, da quelle sociali a quelle per l’ambiente, dall’istruzione al commercio. Un orizzonte per il nostro futuro comune, verso il quale tenere la barra in ogni singola manovra concreta necessaria per l’amministrazione della cosa pubblica.

A Monza tante azioni si possono intraprendere per orientarsi verso un paradigma ecosostenibile, tra cui ricordiamo:

L’intervento sul consumo di risorse e di energia, promuovendo attivamente la riconversione alle energie rinnovabili (con particolare riguardo per le fasce economicamente deboli, che non sono in grado di sostenere il costo degli impianti), portando questa visione nelle partecipate, attivando campagne di comunicazione per i cittadini, promuovendo incentivi, riducendo sensibilmente l’illuminazione notturna non necessaria e/o adottando i sempre più comuni lampioni a sensore, ottenendo finanziamenti per la riconversione dagli organismi preposti.

– La promozione del consumo consapevole, promuovendo la produzione locale e provinciale, per incentivare i prodotti a chilometro zero/zero sfruttamento e valorizzare le risorse del territorio.

L’arresto del trend di cementificazione e preservare gli spazi verdi puntando a un consumo di suolo negativo, che significa anche investire su un abbassamento delle emissioni e sulla riqualifica delle strutture già presenti sul territorio, puntando anche al recupero delle zone industriali dismesse, per renderle impiegabili in altro modo – evitando la mera edilizia residenziale e puntando a opere di impatto socio-culturale.

– Attenzione alle acque del territorio e alla rete idrica per una sempre maggiore qualità dell’acqua Cittadina e alla tutela del territorio andando a migliorare la resistenza e la resilienza dell’insediamento urbano agli eventi climatici estremi.

– Realizzazione di un piano urbano per la mobilità sostenibile che disincentivi l’utilizzo di mezzi privati e garantisca il collegamento con il territorio circostante, ad esempio con una tessera unica dei trasporti pubblici e della mobilità dolce.

– Favorire l’insediarsi sul territorio di attività produttive innovative a basso impatto ambientale.

– Concretizzare tutte le misure necessarie perché l’aria che respiriamo sia migliore: sia in riferimento alle emissioni del trasporto che a quelle delle aziende.

– Garantire strade pedonali chiuse alle macchine fuori dalle scuole, visto il tasso di inquinamento delle auto ferme in sosta, oltretutto garantendo una maggiore sicurezza per gli studenti che escono dagli istituti.

– Dare centralità alle scuole del territorio come luogo di elaborazione del sapere, per il nostro futuro, sostenerle, essere attenti alle esigenze e necessità che da esse provengono. Favorire l’accesso a una formazione di qualità per tutte e tutti.

Affrontare le disuguaglianze di genere sostenendo e collaborando con le realtà del privato sociale attente al tema, generando un confronto cittadino che porti alla luce questo tipo di discriminazioni (talvolta palesi, talaltra sottili) tanto ancorate nel subconscio e nelle pratiche da essere “invisibili”.

Simili azioni fanno parte di un unico sistema strategico verso una città ecosostenibile, perché non vi è giustizia ambientale senza giustizia sociale, e viceversa. La transizione verso un modello di città ecosostenibile è uno sforzo collettivo che richiede la partecipazione di tutta la cittadinanza. È pertanto importante porre attenzione e cura alle sacche di povertà, mettere in campo strategie innovative per intervenire e sostenere le persone in stato di bisogno, con il coinvolgimento e la collaborazione di attori locali, cittadinanza, enti del terzo settore, ma anche promuovere strumenti di partecipazione e di comunicazione non violenta per favorire il confronto e la crescita collettiva e consapevole.